Fase 2. I Sindaci di Oristano, Alghero e Nuoro fanno squadra e decidono di non decidere
Ieri sera la Regione Sardegna ha reso noto l’indice Rt (misura della trasmissibilità del virus tra la popolazione) relativo ai singoli comuni dell’Isola.
L’indice di Nuoro, Oristano e Alghero (così come quello della maggior parte dei comuni sardi) è stato classificato N.C., ossia non calcolabile a causa della bassa presenza di contagi riscontrati. Se da un lato il numero di contagi registrati rappresenta un aspetto positivo, dall’altro l’impossibilità di calcolare l’indice si rivela un forte limite per l’azione dei sindaci, ai quali, con l’ordinanza regionale del 2 maggio, è stata demandata la possibilità di adottare le ordinanze sulla riapertura delle attività proprio in base alla conoscenza del dato, che si sarebbe dovuto attestare in un valore pari o inferiore allo 0,5.
In parole povere, l’assenza di questo parametro non ci permette di stabilire se nei nostri territori si possa aprire in sicurezza o meno, perché, di fatto, non conosciamo il livello di presenza del virus tra le nostre comunità.
Un altro aspetto di non secondaria importanza riguarda l’assenza di linee guida precise ed inequivocabili sulle misure igienico-sanitarie che si dovrebbero adottare e osservare all’interno delle attività a cui eventualmente dovesse essere consentita la riapertura. E ciò a tutela dei clienti, dei dipendenti e degli stessi datori di lavoro, i quali rischierebbero di incorrere in illeciti amministrativi e penali.
Noi sindaci siamo pronti a riaprire tutto il possibile, conosciamo il disagio economico e sociale che tantissimi nostri concittadini stanno vivendo in questo periodo di chiusura forzata. Le ordinanze sono già pronte e quando saremo messi in grado di emanarle, lo faremo con immediatezza.