
Forza Italia Oristano. Il partito chiarisce la sua posizione in vista del prossimo vertice
Forza Italia rompe gli indugi e mette in chiaro le proprie condizioni per il prossimo tavolo del centrodestra oristanese. Con un comunicato diretto, firmato dal Segretario Provinciale Giovanni Mascia, dal Responsabile Enti Locali Andrea Loche e dal Vice Segretario Regionale Edoardo Tocco, il partito ribadisce che gli accordi presi nel 2022 restano validi e non si discutono. “Forza Italia conferma quanto detto al tavolo politico dal Segretario Provinciale Giovanni Mascia e dal Responsabile Enti Locali Andrea Loche, e confermato da tutti gli alleati. Gli accordi presi nel 2022 dalla Coalizione di Centrodestra sono sempre validi. Forza Italia ĆØ un partito di galantuomini e mantiene la parola data”, affermano i firmatari, lanciando un messaggio inequivocabile agli alleati ma anche ai quattro consiglieri dissidenti. La linea del partito e stata condiviso nel primo pomeriggio a Bosa, dove erano presenti anche Maurizio Gasparri e il consigliere regionale Alfonso Marras.

Lo strappo interno: la cronistoria. Se da un lato Forza Italia vuole confermare la tenuta della coalizione, dallāaltro la tensione interna ĆØ alle stelle. I consiglieri comunali Paolo Angioi, Valeria Carta, Gianfranco Licheri e Davide Tatti sono stati ufficialmente espulsi dal partito per le loro prese di posizione in contrasto con la linea ufficiale. Il segretario provinciale Mascia ha richiamato i quattro facendo riferimento allāarticolo 70 dello Statuto di Forza Italia, avvertendoli che comportamenti non allineati non saranno più tollerati. I dissidenti, però, non ci stanno. Contestano la legittimitĆ del richiamo e ribadiscono che il segretario provinciale non ha lāautoritĆ di espellerli.
La crisi di mmaggiornza. La spaccatura nel partito potrebbe avere pesanti ripercussioni sulla tenuta della maggioranza in consiglio comunale. Il Sindaco Massimiliano Sanna, giĆ alle prese con le difficoltĆ della giunta, dovrĆ ora decidere se assecondare la linea dura di Forza Italia o cercare una mediazione con i consiglieri ribelli