FSRU a Oristano, il Consorzio Industriale detta condizioni dure. “No a scelte calate dall’alto che penalizzano il territorio”

Il Consorzio Industriale Provinciale Oristanese rompe il silenzio e interviene con fermezza sulla proposta di installazione di una FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) nel porto industriale di Santa Giusta, contenuta nella bozza di DPCM sulle infrastrutture per il phase out del carbone e la decarbonizzazione dell’industria sarda.

Secondo il Consorzio, la previsione di ormeggiare in banchina una nave per lo stoccaggio e la rigassificazione del GNL (Gas Naturale Liquefatto), collegata alla dorsale del gas verso Cagliari e il Sulcis, comporta “pesanti implicazioni” per l’area industriale oristanese e per il futuro dell’intero sistema produttivo locale. Una scelta, denunciano i componenti del conaiglio di amministrazione, compiuta senza coinvolgere alcun attore territoriale nel processo decisionale: “È inaccettabile – si legge in una nota stampa – che un progetto di tale portata venga elaborato senza consultare le istituzioni e gli operatori che conoscono e vivono quotidianamente la realtà del porto di Oristano».

Il Consorzio chiede con urgenza che venga posta in primo piano la tutela della salute, la sicurezza delle persone e la salvaguardia dello sviluppo infrastrutturale e produttivo dell’area. Non è una posizione contraria alla metanizzazione, anzi: il Consorzio ricorda di aver promosso e sostenuto negli anni passati l’arrivo del gas, tanto che oggi sono arrivati al termine dell’iter di approvazione 3 depositi costieri di GNL, uno dei quali già operativo. Tuttavia, la sostituzione di questi impianti con una FSRU cambia radicalmente lo scenario, introducendo limitazioni e rischi fino a oggi assenti.

“Le FSRU – sottolinea il Consorzio – nei porti in cui sono già operative, hanno comportato restrizioni alle attività portuali, in particolare durante le fasi di riempimento delle cisterne, con interruzioni del traffico navale e conseguenti danni economici per ritardi nelle consegne, aumento dei costi di trasporto e possibili ripercussioni sul traffico crocieristico, che a Oristano sta lentamente emergendo”.

Una nave rigassificatrice

Grave anche l’interferenza infrastrutturale causata dalla condotta di collegamento tra la FSRU e la SS 131, prevista dal progetto ENURA/SNAM lungo il tracciato del canale navigabile sud del porto. Il Consorzio ha più volte evidenziato l’incompatibilità di questa scelta con gli sviluppi futuri del porto, chiedendo lo spostamento del tracciato lungo la S.P. 97, come già raccomandato anche dalla Regione Sardegna in sede di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). La richiesta è chiara: “Serve un confronto vero con i territori. Il progetto non può essere imposto dall’alto, sacrificando l’equilibrio economico e logistico di un’area strategica per l’intera provincia. Se si dovesse proseguire su questa linea – avverte il Consorzio – occorreranno forme di compensazione adeguate per le imprese che operano nel porto”.

Il Consorzio Industriale Provinciale Oristanese, infine, auspica che il prosieguo dell’iter autorizzativo avvenga “nel segno della massima condivisione”, per evitare un intervento calato dall’alto che rischia di compromettere lo sviluppo dell’area industriale e penalizzare gravemente il sistema produttivo locale.

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