Oristano. Centrosinistra sul governo cittadino: “Una farsa, ripartiremo dalle cose da fare”

“Più che una crisi politica, quella che si è aperta al comune di Oristano è sembrata una grande farsa, o un grande Gioco dell’Oca, con il sindaco che è ripartito dal via. Stessa squadra, stesse deleghe, con una piccola conquista per il partito di maggioranza relativa che ottiene la poltrona di Vicesindaco”.

Il centrosinistra in consiglio comunale, costituito dai gruppi del PD, Oristano Più e Oristano Democratica e Possibile, è molto critico dopo la risoluzione della crisi, che di fatto ha riportato in giunta gli stessi assessori che componevano l’esecutivo due mesi prima. “Intanto la città langue, e Oristano sembra sempre più relegata al ruolo della Cenerentola nel panorama regionale. La città ha ormai perso il suo ruolo di capoluogo di Provincia. Il sindaco non guida più il distretto sanitario, sta vedendo passare sopra la propria testa le scelte che riguardano le fonti rinnovabili cedendo porzioni di territorio, senza effettive opportunità di sviluppo, non riesce a essere incisivo nella programmazione e anche il treno del Pnrr sembra essere un espresso per il quale nessuno ha realmente comprato il biglietto”.

Da sinistra Francesca Marchi, Efisio Sanna, Maria Obinu, Francesco Federico, Umberto Marcoli, Carla Della Volpe, Massimiliano Daga e Giuseppe Obinu

Così gli otto consiglieri di minoranza, che in un passaggio della crisi, quello iniziale, sono stati diretti protagonisti. Il Sindaco aveva chiesto loro l’ingresso in giunta, ma il centrosinistra aveva posto il paletto della discontinuità tra gli assessori e identità di vedute sul programma. Non se ne fece niente.

“L’ordinaria amministrazione è sempre più lenta e non arrivano risposte ai cittadini, nessun bonus per gli affitti, servizi sociali fermi e senza nessuna programmazione, sulla scuola sembra essere calata una coltre di menefreghismo e scarsa attenzione ai cambiamenti in atto, spopolamento, scarsissima attenzione per la cultura, come testimonia anche il calendario del Settembre Oristanese, Fondazione Oristano senza direttore, così come la pinacoteca e grande immobilismo nell’Antiquarium. Sul turismo i dati dell’estate 2023 ci restituiamo un quadro impietoso, la borgata marina, gioiello paesaggistico, quest’anno è stata l’emblema del degrado, sporcizia, abbandono, come dimostra un arenile pulito solo ieri, 4 settembre”.

Bocciatura su tutti i fronti, insomma, con stoccata finale: “Se poi dovessimo soffermarci sulle opportunità di crescita nel commercio, sui gravi problemi e ritardi nei lavori pubblici o sulla gestione del verde allora il quadro sarebbe talmente desolante, da pensare che Oristano non possa più riuscire dal precipizio nel quale l’attuale classe dirigente di Centro destra l’ha relegata. Le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti di questa triste vicenda fanno male agli oristanesi. Tutti a bearsi per la ricomposizione della Giunta e nessuno a interrogarsi sulle ragioni che hanno portato a questa situazione. Noi vogliamo ripartire da qui, dalle cose da fare, non ci limiteremo a osservare, o puntare il dito, ma faremo delle proposte concrete per cercare di far uscire Oristano dalla palude nella quale è impantanata”.

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