Ospedale Oristano. Antonio Solinas (PD): “Da noi potenziato, oggi smantellato”

Il dibattito sulla rete ospedaliera oristanese si alimenta col contributo dell’ex consigliere regionale Antonio Solinas: “Nei 5 anni di governo Pigliaru, la sanita’ della Provincia di Oristano è stata sicuramente rafforzata. È stato potenziato l’ospedale di Bosa, è stato “SALVATO” l’ospedale di Ghilarza, nonostante i numeri e le pressioni per la sua chiusura. Il San Martino di Oristano viene potenziato diventando Dea di 1° livello, cioè doveva essere dotato di tutti quei reparti mancanti per poter essere considerato tale. Ad un anno e più dall’inizio della nuova legislatura, con il cambio della maggioranza politica, le cose non sono state portate a compimento. Anzi, aldilà della carenza di personale dovuta, soprattutto, alle difficoltà di procedere ai concorsi, la situazione è molto ma molto peggiorata”.

Il caso Oncoematologia è stato l’innesco per discutere di un depotenziamento dell’Ospedale, privo di un’unità oncologica che permetta ai pazienti di Oristano di avere le cure necessarie. Il trasferimento di 4 anestesisti durante l’emergenza, poi, ha fatto il resto: Ordine dei medici e sindacati hanno espresso dubbi sul futuro del polo oristanese.

“Bosa e soprattutto Ghilarza rischiano un ridimensionamento – dichiara Solinas – e ad Oristano invece di istituire i nuovi reparti previsti nella riforma della rete ospedaliera, approvata dal centrosinistra, si chiudono quelli esistenti, come quello di Oncoematologia”. A dire il vero, ieri, l’assessore Nieddu e il Presidente Solinas hanno diffuso una nota che rassicurava sul futuro del reparto, chiarendo anche che i pazienti attualmente in carico all’ospedale continueranno a curarsi ad Oristano.

Antonio Solinas, però, vede uno sbilanciamento della politica regionale verso le strutture private e non le manda a dire agli attuali consiglieri regionali : “Oggi il nostro territorio può contare su 7 consiglieri, di cui uno presidente della commissione Sanità ed uno capogruppo di un partito di maggioranza. Nonostante ciò si sta tornando al passato. Un passato in cui la sanità privata la faceva da padrona. Non è che tutti i fatti che stanno succedendo nella sanità oristanese siano da ascrivere ad un ritorno prepotente, anche con nuovi soggetti, di una sanità privata ancora più forte, a discapito della Sanità Pubblica?”

Condividi questa notizia: