Servitù militari a Capo Frasca. Cera (Fdi) ci riprova: “Si rispetti protocollo ministeriale”

Il consigliere regionale Emanuele Cera solleva nuovamente il tema delle servitù militari, dopo averlo già affrontato e sollecitato più volte in passato durante la precedente legislatura, senza ottenere risultati, “per via dell’indifferenza e dei ritardi dell’ex governatore” – dichiara il consigliere regionale di Fdi, che ha presentato un’interrogazione, come primo firmatario, rivolta al Presidente della Regione Sardegna e agli Assessori competenti per gli Enti locali e l’Ambiente.

L’obiettivo è sollecitare un intervento affinché si rispettino gli impegni presi nei protocolli d’intesa del 2017 e rinnovati nel 2022, che prevedono misure di riequilibrio e armonizzazione per i poligoni militari in Sardegna, con particolare riferimento al poligono di Capo Frasca e si proceda a integrare agli stessi le richieste che da tempo vengono richieste e sollecitate dai Comuni, dagli operatori della pesca e dai diportisti. Il Protocollo d’intesa tra il Ministero della Difesa e la Regione Autonoma della Sardegna, firmato nel dicembre 2017 e integrato nel febbraio 2019, prevedeva una serie di misure concrete a favore delle comunità locali coinvolte dalle servitù militari.

Tra le azioni di maggiore rilevanza figuravano:

•La cessione della spiaggia di S’Enna e S’Arca, insieme a un tratto di scogliera adiacente fino a Punta S’Achivoni, per promuovere lo sviluppo turistico e ricreativo dell’area.

•L’istituzione di un’area di rispetto per le zone archeologiche all’interno del poligono di Capo Frasca, garantendo la protezione del patrimonio culturale.

•L’autorizzazione all’uso del porto interno nella zona Est del poligono di Capo Frasca da parte dei pescatori locali, permettendo loro un accesso sicuro e agevole.

Queste misure erano considerate essenziali per bilanciare le esigenze militari con quelle delle comunità locali e del patrimonio culturale. Il consigliere oristanese, con questa interrogazione, vuole sottolineare anche l’importanza di consentire l’uso delle spiagge di Cala Brigantino e Salinedda durante i periodi in cui non sono in corso esercitazioni militari. Inoltre, chiede il riconoscimento degli indennizzi a oltre un centinaio di pescatori, soci armatori e operatori economici del settore ittico del compendio marittimo di Oristano, colpiti dagli sgomberi degli specchi acquei dovuti alle attività militari ed esclusi dall’accordo.

“È inaccettabile che, a distanza di anni dalla firma dei Protocolli con il Ministero della Difesa, molti degli impegni previsti non siano stati ancora attuati – dichiara Cera -. Chiediamo alla Regione Sardegna di rappresentare le istanze delle comunità locali e di agire con fermezza affinché gli accordi vengano rispettati pienamente”.

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