Tharros, che vergogna!

Bisogna saper perdere. La retrocessione dal campionato di Eccellenza forse fa meno male del referto arbitrale uscito dopo la gara di ritorno dello spareggio col Carbonia. Un’ecatombe di squalifiche, la maggior parte dovute a provvedimenti disciplinari per i comportamenti tenuti in campo e all’epilogo della partita.

Quella che più fa rumore ĆØ indirizzata al patron Tonio Mura: squalifica come tesserato (ufficialmente non ĆØ il presidente della societĆ ) fino al 31 dicembre. “Dirigente non inserito in distinta, al termine della gara faceva indebitamente ingresso nel terreno di gioco con una bottiglietta in mano, si avvicinava al direttore di gara e, da una distanza di circa un metro, gli rovesciava l’acqua contenuta nella bottiglietta, bagnandolo sulla divisa e al volto, oltre a rivolgere alla terna arbitrale reiterate frasi di ingiuria e minacce. Recidiva specifica”. Al lapidario referto, non occorre aggiungere altro.

Alla squalifica del patron Mura, si accompagna quella dell’allenatore Antonio Lai per 4 giornate, reo, secondo quanto scritto nel referto, di aver fatto ingresso sul terreno di gioco per insultare l’arbitro.

Ben 5 giornate di squalifica sono andate invece al calciatore Gabriele Mereu, “per aver rincorso a fine partita diversi giocatori avversari, colpendolo con pugni, spinte e calci”.

A queste pesanti sanzioni si aggiungono quelle derivanti da espulsione diretta sul campo, prese da Calaresu e Tetteh, e quelle di Panza e La Valle per somma di ammonizioni. A corredo del tutto, anche un’ammenda di 400 euro per il comportamento dei tifosi, che, tra le altre cose, “hanno lanciato acqua e birra su arbitri e avversari, al rientro degli spogliatoi”.

I provvedimenti del giudice sportivo la dicono lunga sul comportamento tenuto dagli oristanesi sul campo di Terralba (a Oristano lo stadio ĆØ off-limit per i lavori sul manto erboso). Il nervosismo si può capire, ma gli eccessi no. Una volta esisteva lo “stile Tharros”, che accompagnava i biancorossi in tutta la Sardegna, con grande rispetto dalle altre societĆ  per una compagine centenaria. Oggi sarebbe il caso di ripartire proprio da quello stile, buon viatico anche per i successi sul campo. Che oggi non ci sono. E non ĆØ un caso

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