
Oristano. Il Comitato per la Salute inoltra tre richieste alla nuova giunta regionale
Sono passati quattro anni dalla prima raccolta firme organizzata dal Comitato per il Diritto alla Salute della Provincia di Oristano. “E ci duole dover verificare, in qualità di cittadini e assistiti, che sull’assistenza di base la situazione e’ notevolmente peggiorata – dichiarano i componenti del Comitato, attraverso un comunicato stampa -. Gli ASCOT, presentati come la grande soluzione alla mancanza dei medici di famiglia, si sono rivelati un transitorio tamponamento, ma, ancor peggio, rischiano di essere una profonda mancanza, vista l’inadempienza della regione nel ripartire le somme destinate agli stipendi dei medici”.
“Pur pagando le tasse, non otteniamo le cure di cui abbiamo bisogno e a cui abbiamo diritto. Viviamo in una precaria situazione dei servizi sanitari pubblici o privati convenzionati della nostra provincia, resa ancora più drammatica dal pensionamento di numerosi medici di famiglia e pediatri, anello di congiunzione importantissimo tra il territorio e le strutture ospedaliere. Per le visite specialistiche siamo “costretti” a rivolgerci al privato, a causa delle infinite liste d’attesa”.

Il Comitato per il Diritto alla Salute svolge ancora una volta un ruolo propositivo e in questa fase individua tre priorità per la giunta Todde, che si insediera’ a breve nei palazzi della Regione.
” Pensiamo innanzitutto alla riorganizzazione della medicina generale territoriale, attraverso bandi per incarichi a tempo “indeterminato”. In secondo luogo, chiediamo l’erogazione delle somme dovute ai medici ASCOT, affinchè non si rischi di rimanere senza questo, seppur transitorio, necessario e vitale servizio. Infine chiediamo che si possa avere, in caso di patologie croniche che necessitano di terapia farmacologica continuativa, la prescrizione di farmaci per un periodo di sei mesi, che l’assistito potrà ritirare nella farmacia di sua fiducia ogni due mesi, senza doversi recare in ambulatorio ogni mese, come succede oggi”.