Monumenti Aperti per la prima volta a Simala

Simala è un piccolo comune di origine medievale situato nella regione storica di Parte Montis dell’antico Giudicato di Arborea e per la prima volta sarà tra i Comuni che partecipano, sabato 18 e domenica 19 maggio, a Monumenti Aperti.  Alla sua XXVIII edizione, la manifestazione organizzata e coordinata a livello regionale e nazionale dall’associazione Imago Mundi OdV, farà tappa, quest’anno, in 78 Comuni: lungo cinque fine settimana dal 4 maggio al 2 giugno e in una seconda parte dal 12 al 27 ottobre. La tranche autunnale, che verrà chiusa da Cagliari, partirà il 12 ottobre a Bitonto e nel weekend successivo approderà a Ferrara e nelle undici amministrazioni locali che compongono l’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura. Spazi per i sogni è il tema di questa edizione. L’idea è proporre e sostenere la necessità (e la capacità delle comunità) di creare spazi, fisici e virtuali, per il perseguimento e la realizzazione di sogni, siano essi già concretizzati – quindi memoria – che da realizzare – quindi evoluzione/futuro.

Sono 6 i luoghi della cultura visitabili per questa prima edizion a cui si aggiunge un itinerario tematico alla scoperta dell’intero patrimonio culturale del paese.

Tutte le informazioni sul programma e sulle attività collaterali possono essere consulte sul sito monumentiaperti.com.

Tutte le visite guidate sono a cura dell’Associazione Turistica Pro Loco Simala in collaborazione con guide esperte.

I MONUMENTI

Chiesa Santa Vitalia. Poco fuori il centro abitato di Simala, in cima al colle di Santu Giuanni dove, un tempo, esisteva una chiesa intitolata a San Giovanni Battista e un piccolo camposanto che ha accolto le spoglie dei defunti fino al febbraio del 1839, si eleva la piccola chiesa campestre di Santa Vitalia. L’edificio sacro a navata unica, consacrato nel 1910, fu eretto grazie alla donazione di un fondo di proprietà del Giudice simalese Eugenio Cancedda e ai tanti simalesi che, con piccole offerte in denaro e prodotti cerealicoli, contribuirono alla sua costruzione e alla sua manutenzione, come indica un fascicolo risalente al 1896 lasciato dal sacerdote Don Eugenio Fonnesu. Santa Vida, anticamente, veniva festeggiata a Simala due volte all’anno: una prima il 14 maggio per ricordare il 14 maggio 1891. data di arrivo del simulacro, e una seconda il 1° lunedì di ottobre, come tutt’ora avviene.

Il piccolo santuario, per chi percorre la SP46 provenendo da Ales, è localizzato alla periferia settentrionale del paese, sulla via Cagliari, subito dopo il cartello segnaletico indicante Simala.

Chiesa di San Nicolò. La chiesa parrocchiale di Simala è un esempio singolare di architettura religiosa sarda del ‘700, completa d’arredi marmorei e lignei dello stesso periodo. È impostata planimetricamente a croce latina ad unica navata, coperta da una volta a botte, con sei cappelle laterali, anch’esse a botte, due delle quali nel transetto. Si caratterizza per un’originalissima cupola a base rettangolare all’interno (a padiglione) e ottagonale con finto lanternino all’esterno. Sul lato destro è posizionata la torre campanaria della seconda metà del sec. XVIII.
La chiesa conserva alcuni altari e altri arredi marmorei come la vasca del fonte battesimale e l’acquasantiera di gran pregio artistico. Gli altari lignei sono opera del maestro L. Gallo, mentre le sopraelevazioni di quelli del transetto sono da attribuire allo scultore A. Diana, che realizzò anche la bussola e la copertura del fonte battesimale, entrambe in castagno intagliato e policromato, di gran pregio artistico. Tra gli arredi sacri si annoverano alcune opere di argentieri sardi dei secc. XV, XVII, XVIII, XIX, paramenti sacri settecenteschi, tappeti sardi del ‘700 e dell’800.

La chiesa di San Nicolò

Ex Monte Granatico. L’immobile, noto come ex Monte Granatico, è di proprietà comunale ma un tempo era compreso fra i beni della Parrocchia. Tale struttura svolse la sua attività fino a pochi anni dopo la 2a Guerra Mondiale. Caduto in disuso e abbandonato a sé stesso, negli anni Ottanta del Novecento, insieme all’Oratorio del SS. Rosario, fu ceduto dalla Curia al Comune che provvide al suo completo recupero.

Il Monte Granatico di Simala, come tutti quelli sorti in Sardegna, è nato nel periodo in cui i vescovi della Diocesi di Usellus-Ales-Terralba, per far fronte alle necessità dei contadini bisognosi che vivevano nel territorio, garantivano un prestito in grano e in orzo che doveva essere restituito, con un interesse molto basso, nel periodo dell’immagazzinamento delle granaglie. In ogni villaggio la gestione era affidata al parroco coadiuvato da un censore e dal cosiddetto depositario.

I Monti Granatici svolsero un’opera meritoria che va dalla fine del 1600 fino all’Ottocento quando iniziò il loro lento declino.

Cappella del Rosario. La cappella dedicata alla Vergine del Rosario è comunemente chiamata Sa Cappella e S’Arrosàriu. Di piccole dimensioni, era ornata alla sommità della facciata di un campaniletto a vela con un piccolo arco in cui era collocata una campana.

L’oratorio, un tempo affidato all’omonima Confraternita, è attualmente di proprietà comunale ed è stato completamente restaurato in anni recenti.

Dell’antica fabbrica conserva solo una nicchia che accoglieva la statua della “Madonna della Candelora”. Il simulacro, datato 1700-1799, in legno scolpito e dipinto, è attualmente ospitato nella chiesa parrocchiale.

L’edificazione della Cappella risale ai primi dell’Ottocento grazie ad un lascito del notaio Giuseppe Antonio Virdis di Simala. Il lascito fu amministrato dalla locale Confraternita del Rosario costituita da laici che avevano l’incarico di accompagnare processionalmente il sacerdote nelle varie ricorrenze religiose.

La confraternita si è ricostituita recentemente dopo un lungo periodo di inattività.

Ex Falegnameria. Nel centro storico di Simala, poco distante dalla parrocchiale, si trova la bottega di su màistu de linna, il laboratorio del falegname che è memoria dei numerosi artigiani che nel passato hanno operato nel paese.

La bottega di Francesco Cabras, rimasta pressoché immutata, mostra uno spaccato della vita di un tempo e offre al visitatore un’immagine degli innumerevoli strumenti utilizzati nell’antico mestiere del falegname. Sono tracce di identità che creano suggestioni quando si entra all’interno del laboratorio con le sue pareti in pietra e si osservano seghetti, martelli, scalpelli e quant’altro serviva al falegname nello svolgimento del suo lavoro. Raccontano la sapienza di mani che hanno segato, piallato, levigato e lucidato legno di pioppo e di faggio. Sono il profumo indelebile della colla e della segatura e del legno di castagno quando la sgorbia crea gli intagli sulle antiche casse sarde. È il battere del martello del bottaio all’avvicinarsi del periodo della vendemmia.

Casa Mascia. L’abitazione appartenne a Giuseppe Mascia, padre di Salvatore, nato nel 1879 e ultimo proprietario dell’abitazione. La casa presenta un portale archivoltato con al di sopra una piccionaia e copertura in coppi sardi, disposti sopra l’incannucciato, in totale sintonia con lo stile costruttivo della casa tipica campidanese. L’anno di costruzione del portale è il 1890. Sullo stipite destro dell’ingresso, come in altri stipiti di portali simalesi, compare la sigla DDT, che tramanda il ricordo della battaglia sostenuta dall’ERLAAS (Ente Regionale per la Lotta Antianofelica in Sardegna) contro la zanzara anofele, portatrice della malaria (malattia che seminava decine e decine di vittime), sconfitta solo nel 1951. Il complesso abitativo è attualmente di proprietà del comune, che si è occupato di una prima ristrutturazione con l’intento di realizzare una “casa delle tradizioni”.

ITINERARIO

Tour Explore Simala. Punto di partenza: chiesa di Santa Vitalia in via Cagliari (uscita del paese, direzioni Curcuris/Ales). L’itinerario, della durata di circa 1 ora e 30 min., toccherà tutti i monumenti aperti al pubblico per la giornata di “MONUMENTI APERTI”.

Il tour percorrerà la storia e l’evoluzione di alcuni dei punti più caratteristici del borgo Simalese, toccando la chiesa parrocchiale di San Nicolò, quella campestre intitolata a Santa Vitalia, l’ex Monte Granatico, la cappella intitolata alla Vergine del Rosario, l’ex falegnameria, la Casa Mascia con l’apertura della “casa delle tradizioni” e i numerosi portali che contraddistinguono il paese, riconoscibili grazie alle targhe con QR-code posizionati sui portali stessi.

INFORMAZIONI UTILI

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato dalle 10.00 alle 19.00 e domenica dalle 9.30 I monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 e domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00

Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

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