Oristano. Al processo Ippocrate chieste cinque condanne per presunta corruzione nella sanità

Cinque richieste di condanna, con pene comprese tra i tre e i nove anni di reclusione, sono state avanzate dal pubblico ministero Marco De Crescenzo nell’ambito del processo “Ippocrate”, che ha riportato sotto i riflettori alcune vicende legate alla sanità oristanese di circa un decennio fa. Al centro del procedimento, sospetti di irregolarità in concorsi pubblici e assunzioni nella Asl di Oristano, al fine di favorire, in termini elettorali, il Partito dei Sardi.

La richiesta più pesante riguarda Antonio Onorato Succu, all’epoca responsabile del blocco operatorio dell’ospedale San Martino e oggi Sindaco di Macomer. Per lui il pubblico ministero ha chiesto nove anni di carcere. Otto anni e tre mesi sono stati sollecitati per Augusto Cherchi, già alla guida del reparto di Anestesia e in passato consigliere regionale del Partito dei Sardi.

Seguono le richieste di sette anni e tre mesi per Giovanni Piras, ex direttore delle professioni sanitarie, e per Salvatore Manai, infermiere caposala. Chiude l’elenco Agnese Gavina Canalis, responsabile di un’agenzia interinale che avrebbe favorito le assunzioni, per la quale sono stati proposti tre anni di reclusione e 20 mila euro di multa.

L’inchiesta, avviata dall’allora Procuratore Ezio Domenico Basso, e condotta dal Sostituto Procuratore Armando Mammone, ha puntato i riflettori su un presunto sistema che avrebbe favorito l’ingresso mirato di personale sanitario, grazie a posizioni strategiche occupate dagli imputati.

Tuttavia, il pm ha chiesto anche diverse assoluzioni, tra cui quelle dell’ex direttore generale della Asl 5 Mariano Meloni e dell’ex commissaria Maria Giovanna Porcu. Altre posizioni, invece, sono decadute per effetto della prescrizione o della riforma Cartabia che ha rivisto i confini dell’abuso d’ufficio. La prossima udienza è fissata per il 19 giugno, giornata dedicata alle arringhe delle parti civili e dei primi legali della difesa

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