Spaccio di droga. Confisca di beni ad un ghilarzese, in attesa della condanna. Primo caso in Provincia di Oristano
La Polizia di Oristano, su disposizione del Tribunale di Cagliari, ha effettuato un sequestro preventivo di beni nei confronti di un giovane pregiudicato, classe 1986, di Ghilarza.
I beni sequestrati sono: un appartamento a Bosa, valore commerciale di circa 150.000 euro, un’autovettura, conti correnti, libretti postali, buoni fruttiferi, polizze e altri valori intestati.
Gli uomini della Divisione Anticrimine della Questura hanno accertato che il 34enne, nonostante sia oggi disoccupato, conduce un alto tenore di vita. Secondo i poliziotti, quindi, il giovane trae le sue fonti di reddito da attività illecite, quali lo spaccio di stupefacenti.
Si tratta di uno dei pochi casi in Sardegna, primo in assoluto nella provincia di Oristano, di sequestro che ha l’obiettivo di impedire che una cosa pertinente al reato possa essere utilizzata, per aggravare o protrarre il reato stesso.
Nel caso specifico, non essendo stato possibile agire direttamente sui beni costituenti il profitto del reato, sono stati sequestrati utilità patrimoniali nella materiale disponibilità del denunciato; in tal modo sarà possibile procedere, in caso di sentenza definitiva di condanna, alla confisca per equivalente, anche detta “confisca di valore”, che rappresenta un provvedimento ablativo disposto su somme di denaro, beni o altre utilità di cui il pregiueicato abbia la materiale disponibilità per un valore corrispondente al profitto del reato.
Nei confronti del giovane 34enne, lo scorso giugno, il Questore aveva proposto la cosiddetta Sorveglianza Speciale, aggravata dall’obbligo di dimora, essendo stato considerato soggetto pericoloso per la sicurezza pubblica.
L’uomo era già noto alle forze dell’ordine perché arrestato, nel Marzo 2019, nel corso dell’operazione antidroga “Texas Hold’em”. Alcuni degli esponenti erano soliti “investire” parte dei ricavati dell’attività di spaccio nel gioco del poker, dal quale vincevano talvolta ingenti quantità di denaro (5-10.000 euro per volta). L’attività di indagine aveva evidenziato, già allora, un tenore di vita di alcuni arrestati non commisurato alla loro posizione di disoccupati, come il possesso di auto costose, abiti firmati, continui pranzi e cene in ristorante, abitazioni e altro.
L’attività degli investigatori aveva portato a sgominare un sodalizio criminale costituito da 12 persone, tra cui 7 arrestate in flagranza di reato, dedita allo spaccio di droga.