Truffe contro gli anziani e online. I dati ad Oristano, i casi più diffusi e cosa fare

Sensibilizzare la cittadinanza sui pericoli delle truffe, con un focus particolare sulle vittime più vulnerabili, come gli anziani, e sulle frodi online sempre più sofisticate. E’ stato questo l’obiettivo dell’incontro voluto dalla Questura di Oristano, a cui hanno presenziato anche Carabinieri e Guardia di Finanza.

Le truffe agli anziani: un fenomeno preoccupante anche ad Oristano

Il capo della Squadra Mobile di Oristano, Samuele Cabizzosu, ha illustrato come i truffatori riescano a instaurare un contatto con la vittima, portandola spesso a subire non solo una truffa, ma addirittura un’estorsione, reato ancora più grave. Il metodo più comune prevede una prima telefonata, in cui il truffatore si finge un operatore di call center o un professionista affidabile. Approfittando della solitudine della vittima, la induce a rivelare informazioni personali che verranno poi sfruttate per il raggiro. Agiscono con estrema rapidità: sbarcano in Sardegna con la nave, raggiungono la casa dell’anziano e, una volta ottenuto il bottino, ripartono.

I consigli principali per difendersi:

-Non fornire mai informazioni personali al telefono.

-Non fidarsi di chi si presenta come operatore o professionista senza verifica.

-Ricordare che i truffatori sono esperti e molto credibili

Oltre alle classiche truffe del finto avvocato o carabiniere, stanno emergendo nuovi raggiri, come quello della “falsa maga”, che promette di togliere il malocchio in cambio di denaro. Molti anziani, per vergogna, non denunciano i fatti, rendendo fondamentale il supporto di parenti e amici. Il messaggio della Polizia è chiaro: bisogna creare una rete di protezione sociale diffusa.

L’intervista al Capo della Squadra Mobile Samuele Cabizzosu

Truffe porta a porta e casi eclatanti. Un’altra truffa ricorrente è la vendita porta a porta, in cui un finto venditore (spesso di formaggi o altri prodotti) distrae la vittima, mentre i complici sottraggono denaro e oggetti di valore. È stato ricordato anche il caso di un sedicente santone africano, che ha convinto un imprenditore a versargli 100.000 euro, sempre con la promessa di rimuovere un malocchio.

L’identikit del truffatore. Non è un individuo burbero o trasandato, anzi: si presenta in modo elegante, istruito e, a volte, con false divise o tesserini. In caso di dubbio, la Polizia consiglia di chiamare immediatamente il 112.

Anche dopo il raggiro, è importante denunciare: le forze dell’ordine intervengono subito e le segnalazioni possono prevenire altre truffe.

Le truffe online: un fenomeno in crescita. Il dottor Greco, responsabile del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica, ha illustrato l’aumento delle frodi informatiche in tutta Italia. Se le truffe online sono sempre più numerose, le frodi bancarie, pur meno frequenti, causano danni economici sempre maggiori, perché i criminali diventano sempre più esperti e persuasivi.

La situazione in provincia di Oristano. Nel 2022, il 75% delle truffe riguardava il commercio online e il finto trading. Nel 2023, invece, sono calate le truffe e-commerce, mentre è aumentato lo smishing (truffe via SMS).

Le truffe più pericolose

1. Finto trading online. I criminali propongono investimenti in criptovalute, partendo da una piccola somma iniziale (circa 250 euro). Mostrano falsi profitti per convincere la vittima a investire di più. Fanno installare un software che permette di controllare il PC da remoto. In Sardegna si sono registrati casi di persone che hanno investito fino a 500.000 euro. Quando si tenta di ritirare i guadagni, i truffatori chiedono ulteriori versamenti per presunte tasse o costi di gestione.

2. E-commerce fraudolento. I truffatori creano siti identici a quelli affidabili. Gli utenti acquistano prodotti che non verranno mai spediti.

3. Truffa ATM. La vittima viene indotta ad andare a un bancomat per un presunto rimborso, ma in realtà sta ricaricando la carta di un truffatore.

4. Truffe bancarie. Si riceve un SMS che sembra provenire dalla banca, con un avviso di attività sospette sul conto. Dopo il messaggio, si viene contattati telefonicamente da un numero che sembra quello della banca. Con varie scuse, i truffatori convincono la vittima a fornire dati o effettuare bonifici.

5. Truffa del finto figlio. Messaggi del tipo “Mamma, ho cambiato numero, scrivimi qui”. Ultimamente, i truffatori stanno usando anche l’intelligenza artificiale per simulare la voce di un familiare.

6. Truffe sentimentali (Romantic Scam). La vittima riceve una richiesta di amicizia da una persona affascinante. Dopo un periodo di conversazione, l’interlocutore chiede soldi per varie emergenze. “Alcune persone in Sardegna hanno addirittura venduto case per aiutare il truffatore” ha fatto sapere il dirigente Francesco Greco

7. Truffa della vincita. Si riceve un messaggio che annuncia una vincita. Per ritirare il premio, la vittima deve versare somme di denaro.

8. False convocazioni lavorative (Job Scam). Con l’uso dell’IA, queste truffe stanno diventando sempre più sofisticate.

Il ruolo della Procura e la necessità di prevenzione.

Il PM Marco De Crescenzo, della Procura di Oristano, ha sottolineato l’importanza della prevenzione: solo a Oristano si registrano tra le 300 e le 400 truffe all’anno e perseguire i colpevoli è molto difficile, soprattutto perché operano su scala internazionale e ottnere i permessi per le indagini diventa più difficoltoso. Il consiglio della Procura è quello di non dare mai documenti personali a nessuno, nemmeno in gruppi WhatsApp. Non cliccare su link sospetti ricevuti via SMS o email. Chiamare sempre il 112 in caso di dubbi. L’incontro si è concluso con un appello alla massima prudenza: “La prevenzione è l’arma più efficace contro le truffe”.

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