Truffe finanziarie. Lo “schema Ponzi” ha fatto vittime anche nell’oristanese. Non fidatevi!

La Polizia di Stato, nello specifico, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Oristano, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, stanno effettuando accertamenti e riscontri su alcuni sedicenti promotori finanziari che, già da diversi anni, operano per diverse
società truffaldine. I pseudo broker, infatti, promuovendo degli investimenti che, in poco tempo, avrebbero fruttato dei facili ed allettanti guadagni, hanno mietuto numerose vittime nell’oristanese.
Sono infatti centinaia gli ignari investitori che, nel corso degli ultimi anni, affidandosi a questi promotori finanziari fasulli, anziché incassare i frutti dell’investimento promesso, hanno perso decine di migliaia di euro.
Il sistema architettato è quello del ben noto e famigerato “schema Ponzi”, una vera e propria truffa finanziaria nella quale i primi “investitori” avranno tassi d’interesse elevati, purché facciano entrare nel sistema nuovi “affiliati”, tuttavia, nel momento in cui verrà a mancare l’apporto finanziario di questi ultimi, non sarà più possibile reggere il sistema dei pagamenti
e, a quel punto, i responsabili, ormai arricchiti, saranno già spariti con i soldi, mentre la base perderà tutte le somme versate.
Si tratta di una attività truffaldina nella quale chi entra per primo avrà ottimi ritorni economici a spese dei successivi “investitori”, una sorta di “catena di Sant’Antonio” nella quale vengono
promessi interessi molto elevati, pagati agli “investitori” mediante il denaro apportato dai nuovi soggetti che hanno aderito successivamente allo schema.

Il gioco funziona sino a quando resta elevata la capacità di attrarre nuovi partecipanti, ma quando il denaro in entrata non riesce più a coprire gli interessi promessi a coloro che già sono
coinvolti nello schema, il circuito si blocca, manifestando la sua natura di truffa.
Pertanto, la maggior parte di coloro che hanno investito denaro lo perderanno, mentre i promotori del sistema, collocati al vertice della piramide, avranno fatto perdere le loro tracce.
Le società sotto indagine sono tutte quelle collegate alla “Bolton First Credit”, e tante altre società che, come riportato in più comunicazioni di Cansob e Banca d’Italia, non possono operare nel mercato finanziario italiano né tantomeno possono prestare garanzie di nessun tipo.
La Bolton, infatti, prometteva interessi sugli investimenti pari al 5% mensile sul capitale versato, più ulteriori “bonus” per gli investitori che presentavano nuovi clienti.
Il metodo utilizzato per attrarre nuovi investitori era quello del passaparola, mediante il quale i finti promotori mostravano ai potenziali clienti prodotti finanziari sui quali investire i propri risparmi, con la promessa che in breve tempo questi avrebbero fruttato interessi
esorbitanti, decisamente fuori mercato.
Dietro il sistema, oramai al collasso, vi era invece una vera e propria truffa di enormi
proporzioni ideata da scaltri truffatori che, arricchitisi, stanno facendo perdere le loro tracce.
I finti investimenti in cripto-valute avvenivano a seguito di iscrizione a portali internet riconducibili alla Bolton e ad altre società satellite della stessa, questi spaziavano dai bit-coin, all’oro, ma anche ai diamanti e altro.
Le presunte quote di investimento, dopo essere state acquistate dalle ignare vittime mediante versamenti di denaro, andavano a confluire su conti correnti esteri, direttamente gestiti dalla banda dei truffatori.
Alla luce di quanto sopra premesso, la Questura di Oristano oltre a diffidare chiunque dal concludere tali tipologie di “affari”, invita tutti coloro fossero incorsi in questo tipo di truffa a presentarsi presso gli uffici della Squadra Mobile per presentare querela, anche al fine
dell’ottenimento di un eventuale ristoro delle somme investite.

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