Aquila di Bonelli uccisa da cacciatori. Grave danno al progetto di ripopolazione

Un’Aquila di Bonelli (Hieraaetus fasciatus), rilasciata a Bosa nell’ambito del progetto europeo LIFE “Aquila a-Life”, è stata trovata morta, uccisa con una fucilata. Un duro colpo per il processo di reintroduzione, sviluppato grazie alla collaborazione tra Regione Sardegna, ISPRA, Corpo Forestale, Agenzia Forestas e l’organizzazione spagnola GREFA.

L’aquila è stata recuperata in località Fraigas, nel territorio di Ozieri, dal personale della Stazione Forestale di Ozieri. Il ritrovamento è avvenuto grazie al segnale GPS applicato sull’animale, che ne indicava la posizione immobile nelle campagne circostanti. Dopo il recupero, l’esemplare è stato esaminato dagli specialisti del Centro di Recupero di Bonassai dell’Agenzia Forestas, i quali hanno confermato che la morte è stata causata da una rosa di pallini di piombo.

L’aquila trovata morta ad Ozieri

L’abbattimento dell’aquila è avvenuto in concomitanza con la preapertura della stagione venatoria, prevista dal calendario regionale. Si tratta del terzo esemplare ucciso durante una giornata di caccia: il primo caso risale al 2019 nel Sulcis, seguito da un altro nel 2023 in agro di Olmedo, e ora questo ritrovamento a Ozieri. Altre otto aquile sono morte a causa di elettrocuzione, dovuta all’impatto con linee elettriche.

L’Aquila di Bonelli era scomparsa in Sardegna negli anni ’70 a causa di bracconaggio, avvelenamenti e del prelievo illegale per il mercato nero della falconeria. Nel territorio di Bosa, gli ultimi rilasci risalgono al 20 luglio 2023: sei esemplari furono liberati nell’ambito del progetto “Aquila a-Life”, finalizzato all’incremento dell’areale e al recupero della specie nel Mediterraneo occidentale, che in Italia è classificata in pericolo critico di estinzione.

Il Corpo Forestale ha già informato la Procura della Repubblica di Sassari e ha avviato un’indagine per individuare i responsabili di questo grave atto. Si invita la cittadinanza, e in particolare il mondo venatorio, a collaborare segnalando al numero di emergenza ambientale 1515 eventuali situazioni sospette o pericolose per l’ambiente e la fauna della Sardegna.

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